Un pomeriggio insieme sotto lo sguardo di Maria, si potrebbe definire così l’incontro degli ammalati celebratosi ieri in preparazione alla solennità dell’Addolorata nel duomo di Gradisca d’Isonzo. Organizzato dal CVS, ha reso possibile un’uscita che è sempre preziosa per chi, per malattia, spesso e volentieri è costretto tra le mura domestiche. La celebrazione eucaristica, presieduta con grande familiarità da don Franco Dario, parroco di Cervignano dl Friuli, è stata segnata da vari momenti. L’Unzione dei malati, conferita a una ventina di presenti che con emozione ha aperto le loro mani, l’inaspettata preghiera, a piena voce, recitata a memoria da un ammalato in carrozzina che ha bloccato il celebrante dall’attaccare la sua omelia, un’espressione orante uscita dal profondo del cuore e dalle parole bellissime, come ha ricordato don Dario, che ha subito creato un clima di grande familiarità. Il pensiero del celebrante si é soffermato sulla testimonianza dei Santi Cornelio e Cipriano di cui la liturgia faceva memoria, e dai fatti storici ha sottolineato la maternità e la misericordia della Chiesa che non sono venute meno nel corso della storia, anche dopo le persecuzioni nel riabbracciare coloro che avevano abiurato. All’offertorio alcuni ammalati hanno portato i doni eucaristici e il crocefisso, segno un po’ di tutta la loro esistenza. Al termine un saluto all’Addolorata e l’agape fraterna nel giardino della canonica, ricordando le esperienze dell’estate, rivedendo volti che magari da tempo non si incontravano, con la promessa di rivedersi ancora. Come ricordava monsignor Novarese, fondatore del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce, “gli ammalati devono sentirsi gli autori del proprio apostolato, le loro esperienze di malattia, di isolamento, di emarginazione, quando hanno trovato senso e novità nell’incontro con il Cristo, li rendono particolarmente qualificati e credibili nel portare la luce del Vangelo a chi, in situazioni simili, ancora si sente inutile e smarrito.” Questo ha visto e sentito chi ha avuto la gioia di partecipare alla più significativa delle celebrazioni in onore della Vergine Addolorata.
A.T.